Phillip Damas, Head of Supply Chain Advisors e CEO di Drewry Shipping Consultants, analizzando la crisi del Mar Rosso, sottolinea che il cambio di rotta allunga i tempi di consegna di almeno 10-14 giorni per le destinazioni in Europa e che “nonostante l’avvio dell’operazione Guardian of Prosperity, le compagnie di navigazione hanno continuato a dirottare gran parte delle loro navi.
La Drewry stima che circa 822 navi su 6.100 nel mondo e fino a 10 milioni di TEU di capacità su un totale di 28 milioni di TEU (circa il 30% della capacità della flotta globale), siano potenzialmente interessate dal rischio rappresentato dagli attacchi nel Mar Rosso.
La cosa preoccupante è che queste deviazioni si verificano proprio nel picco stagionale di carichi prima del Capodanno cinese, quando c’è una capacità molto limitata disponibile dall’Asia all’Europa e ancora meno capacità disponibile verso il Mar Rosso dall’Asia. La crisi del Mar Rosso ha già generato panico in Cina riguardo alla disponibilità di capacità di carico.
I ritardi interessano anche i caricatori diretti verso la costa orientale del Nord America, in particolare per i servizi da e per l’Asia meridionale. Su questa rotta l’impatto è piuttosto limitato, visto che le compagnie possono deviare le navi attraverso il Canale di Suez, mentre quelle che passano per il Capo di Buona Speranza impiegano solo 6 giorni in più rispetto a prima della crisi.
Questo non è paragonabile ai ritardi che subiscono i carichi dall’Asia al Nord Europa. Infatti, sono necessari 10 giorni in più, ovvero il 30% in più, mentre per la rotta Asia – Mediterraneo (Genova) le navi impiegano il 57% in più di tempo di navigazione.
Oltre a ritardi nelle consegne delle merci, la crisi e i dirottamenti nel Mar Rosso causeranno anche un assembramento di navi nei porti, congestionandoli e aggravando ancor di più la carenza di container e generando vuoti negli itinerari. Tutti questi effetti cumulativi possono influenzare in modo significativo le catene di approvvigionamento globali.
Tutto ciò potrebbe costringere le compagnie di navigazione ad adeguare i propri itinerari ed eventualmente aggiungere più navi per raggiungere la quota di servizi settimanali contemplata nelle loro varie offerte.
Si ipotizza che questa crisi raggiungerà il suo picco massimo nelle settimane che precedono il Capodanno cinese; questo periodo sarà il più difficile per i caricatori e le compagnie di navigazione.
Unico aspetto positivo in prospettiva indicato dalla Drewry, è che il trasporto marittimo ha sufficiente capacità per poter deviare attorno al Capo di Buona Speranza e che le tariffe spot diminuiranno nuovamente una volta terminata la celebrazione del Capodanno cinese almeno per il mercato americano.
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