Le compagnie marittime sotto attacco degli Houthi nello stretto del Mar Rosso

Le compagnie marittime sotto attacco degli Houthi nello stretto del Mar Rosso

Il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS) è un mercato che consente alle imprese di acquistare e vendere quote di emissione di gas serra. Il sistema è basato sul principio “cap and trade”, in base al quale un tetto viene fissato alla quantità totale di gas serra che possono essere emessi dagli impianti e dagli operatori aerei coperti dal sistema. Il tetto viene ridotto ogni anno in linea con l’obiettivo climatico dell’UE, garantendo che le emissioni diminuiscano nel tempo.

Maersk e Hapag-Lloyd, due importanti compagnie di navigazione, hanno annunciato la loro decisione di interrompere le operazioni nel Mar Rosso.
Nello stesso giorno le forze navali yemenite hanno lanciato missili contro due navi portacontainer, la MSC Alanya e la MSC Palatium III dirette verso Israele, confermato successivamente dall’esercito yemenita in una dichiarazione.
Giovedì 14 dicembre Sanaa ha annunciato di aver effettuato un attacco con droni sulla nave Maersk Gibilterra diretta in Israele. Alcuni giorni prima, le forze navali yemenite avevano lanciato un missile su una nave norvegese che trasportava petrolio ed era destinata al porto israeliano di Ashdod. Il mese scorso le forze di Sanaa hanno anche catturato una nave legata a Israele, riportandola sulla costa dello Yemen.
Tutti questi eventi hanno contribuito a far aumentare i costi di trasporto nel Mar Rosso in modo significativo, con le aziende, comprese quelle israeliane, costrette a ricorrere a rotte alternative costose e ad aumentare i prezzi. All’inizio di questo mese, la compagnia di navigazione israeliana Zim ha iniziato a implementare rotte alternative intorno all’Africa.
I premi per il rischio di guerra – richiesti alle navi che navigano in aree ad alto rischio – sono aumentati durante la settimana fino allo 0,2% del valore di una nave, dallo 0,007% della settimana precedente, secondo le stime di mercato, traducendosi “in decine di migliaia di dollari di costi aggiuntivi per un viaggio di sette giorni”, ha riferito Reuters.
“Questi attacchi hanno il potenziale per diventare molto più una minaccia economica strategica globale che semplicemente una minaccia geopolitica regionale”, ha affermato Duncan Potts, ex vice ammiraglio della marina britannica, il 12 dicembre.
La settimana scorsa, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan ha confermato le notizie secondo cui gli Stati Uniti stanno lanciando la notizia della nascita di “Prosperity”, la task force internazionale progettata per mettere fine alle azioni dei ribelli, di cui farà parte anche l’Italia. Notizia successivamente confermata dal capo del Pentagono Lloyd Austin il quale annuncia che gli USA stanno lavorando alla formazione di una coalizione internazionale per contrastare i pericolosi attacchi da parte dei ribelli Huthi dello Yemen alle navi da trasporto in rotta nel Mar Rosso. L’aumento degli attacchi marittimi da quando è scoppiata la guerra tra Israele e Hamas, lo scorso 7 ottobre, ha costretto alcune compagnie a interrompere il passaggio.
In risposta, il 14 dicembre il ministro della Difesa iraniano Mohammed Reza Ashtiani ha dichiarato che Gli Stati Uniti affronteranno “problemi straordinari” se costituiranno una forza multinazionale nel Mar Rosso per proteggere la navigazione dagli attacchi navali delle milizie yemenite filo-iraniane, Houthi.

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